venerdì 26 giugno 2009

Moonthinking

Fare i conti con il Moonwalker non è semplice. Mi mancheranno la sua voce da fanciullo e i suoi occhi tristi. La sua capacità di essere una volta mostro, una volta eroe, una volta timido imputato messo alla gogna. Le sue canzoni sono state l'aperitivo della mia adolescenza; mi hanno cullato nel pop prima che arrivasse il dark e il grunge e che la vita facesse più rumore. Il suo ballare all'indietro ci ha fatto credere che tutto fosse possibile. Che il nero potesse trasformarsi in bianco, che addirittura qualcuno potesse creare un ranch in California per fare giocare i bambini...

mercoledì 24 giugno 2009

Goodbye

Goodbye all you people there's nothing you can tell to make me change my mind, goodbye. Ci sono giorni in cui senti che devi voltare pagina. E' come se avessi messo un segnalibro e ti fossi fossilizzato sulla stessa pagina che hai letto migliaia e migliaia di volte senza nemmeno accorgertene. Se ripeti fino allo sfinimento la stessa parola, incomincia a perdere significato. Se non alleni il tuo cervello a saltare da un punto all'altro si abitua a stare fermo e alla fine, magari, pensi che sia giusto così. Troppi salti fanno male alle gambe, ma fanno bene al cuore.

martedì 23 giugno 2009

Ritorno dal fiordo

Sono stato quattro giorni a Oslo e mi è venuta voglia di rimanerci. Il tramonto a Aker Brygge con il sole che resta alto fino alle 11, i bambini biondi che giocano liberi nelle strade pedonali, i gamberetti freschi negli open sandwich che sanno di mare. Sul versante Food poche sorprese, oltre ai già collaudati Lofoten (aragosta buona da piangere!!!!) e Frognerseteren dove si mangia la renna a picco sul fiordo. Oslo è una città che non mi annoia mai. E' la gente che mi mette allegria. Ingenua, disponibile, allegra e spensierata. Sembra che il bianco e il freddo dell'inverno rendano queste persone speciali, pronte a sbocciare non appena una nuvola lascia spazio a un raggio di sole....

sabato 13 giugno 2009

Hotel da solo

Quando sei in hotel da solo il tempo segue un ritmo irreale. I minuti si dilatano fino a diventare insopportabili. E allora cancelli i file sul desktop e svuoti il cestino, pulisci le scarpe, butti via gli scontrini delle carte di credito che hai nel portafogli. La solitudine forzata ti spinge a non avere voglia di leggere un libro, a non avere voglia di guardare Matrix, a non avere voglia se non di parlare. E a capire un po' di più quegli amici che non hanno la fortuna di un posto rumoroso nel quale tornare. Il sole cancellerà la nostalgia tra dieci lunghissimi minuti...

venerdì 5 giugno 2009

Andrea, Marcella e la mascotte

Cena di piacere al Cà Matilde di Quattro Castella (RE). Un vero piacere! Andrea a Marcella sono due persone vere che non si prendono troppo sul serio. Il ristorante è elegante, ma non eccessivo. Un casale di campagna dove la parola d'ordine sembra essere "accoglienza". Ha una stella Michelin, ma non si deve entrare in punta di piedi e sussurrare a bassa voce. Ci si può anche servire il vino da soli, che non è mai male ;-) Ottimo lo stinco di maiale (ne ho già scritto su ViaMichelin qualche mese fa) , ma anche il pesce è da non perdere, soprattutto il bacalao servito in insalata con cipolla di tropea, patate, fagiolini, olive e spuma di pomodoro . Per finire la zuppa inglese, dolce, bambinosa e budinosa e l'hot dog ripieno di gelato alla nocciola, da mangiare con le mani. In menu c'è anche il black cod. Andrea è convinto che sia merluzzo, ditegli che non è vero! A me non ha creduto ;-) Qui qualche info sul prelibato black cod, per gli amici Carbonaro d'Alaska. [nella foto la mascotte di Cà Matilde]

Melting pot

Il mio lavoro è bello, anzi è proprio bello. Perchè ogni giorno ho la possibilità di confrontarmi con persone che hanno un approccio diverso alla vita. E che mi lasciano pezzi di esistenza, sapori, pensieri, atteggiamenti, contraddizioni con le quali confrontarmi. Luoghi comuni si consolidano e si frantumano per andare a formare un'esperienza che non cambierei con niente altro al mondo. Dal Giappone, alla Francia, passando per gli Stati Uniti e l'Italia i colori si mischiano e la tavolozza non è mai la stessa. Una grande lezione di scetticismo che porta a mettere in discussione tutto. Oggi è venerdì, ho lavorato tantissimo questa settimana. E mi merito due giorni di infradito, lontano dai ristoranti, dalla confusione, dai social e dagli human-network.... ;-) Felice, ma bisognoso di un po' di relax.