giovedì 30 aprile 2009

Eroi forzati della tv

Eravamo due rocce (quasi) prima che Emma andasse all'asilo nido. Ora siamo due cessi che fanno l'aerosol e che passano il primo maggio sul divano dove copertina fa rima con tachipirina. E qui parenti, amici e conoscenti sorrideranno pensando che è da quando sono nato che faccio l'aerosol. Parentesi chiusa. Peccato perchè c'è un bel sole fuori e ne abbiamo proprio bisogno tutti. Ieri mi sono fatto le pere di televisione. Sono riuscito persino a guardare la D'Urso che intervistava quelli del Grande Fratello (e io non ho mai guardato il grande fratello). E' stata un'esperienza oserei dire antropologica. Credo che anche Einstein, se sottoposto a terapia televisiva per più di quattro ore al giorno, avrebbe sbagliato le sue formule. Ma la gente è davvero così stupida? Davvero vuole sapere se Ciro nel bagno della "Casa" si è fatto la spilungona straniera o se lei urlava di finto piacere? E il Cavaliere che arriva alla Coldiretti e dice: "scusate non sono riuscito a portarvi le veline"??? Tra scosse di terremoto, ponti che crollano, crisi che avanzano i "forzati della televisione" sono degli eroi. Fossi un vecchietto chiederei un risarcimento per danni morali. Meno male che alla nonna della Fra per il suo 85esimo compleanno abbiamo regalato Sky. Non che sia la soluzione, ma almeno è un passo avanti...

mercoledì 29 aprile 2009

Parliamo d'altro?

Invidio i comunisti convinti (esistono ancora?) che hanno sempre il sangue caldo e si battono per i principi. Spesso mi va di essere frivolo e mi annoiano da morire "i temi dove si litiga, ci si accapiglia, scorre il sangue" (cito il post di Bonilli sul Papero di oggi che mi ha fatto riflettere). E' importante che gli opinion leader siano presenti e che facciano sentire la propria voce. La gente li cerca, li segue, conta sul loro appoggio per sapere quello che deve pensare (!!!). Solo che a volte questo teatrino mediatico fa venire la nausea. E ti viene voglia di regalare a questi benpensanti un bel soggiorno al mare. Magari dopo una bella notte di sesso, qualche margarita e una chiacchierata tra amici sarebbero un po' meno soporiferi e vedrebbero con altri occhi il bello che si nasconde dietro ogni tragedia. Tra il bianco e il nero ci sono miliardi di sfumature che portano le persone a non avere sempre un centro di gravità permanente. Si oscilla, si cambia idea, si ironizza. La settimana scorsa mi è piaciuto il servizio delle Iene sui ragazzi che vivono nelle tendopoli dopo il terremoto. Si divertono, giocano insieme, hanno scoperto che la playstation è una fregatura perchè ti fa stare in casa anzichè andare fuori a giocare. E anche le persone anziane si fanno la briscoletta prima di andare a dormire. Non hanno la casa, ma sembrano sereni. E noi ci dobbiamo accapigliare per la cucina molecolare?!? Ci dobbiamo accanire sulle veline?!? Ci dobbiamo appassionare alle dichiarazione della moglie del Cavaliere sulle sue notti in discoteca?!? Mah. Io preferisco pensare al sole, speriamo che ci sia domani. Ne abbiamo bisogno tutti, sia per l'emergenza al nord, che per il nostro umore. Auguro a tutti un week-end frivolo ricco di brindisi, sole, sesso ed altre amenità...

lunedì 27 aprile 2009

Doppia vita

E' bello fare sia l'ufficio stampa che il giornalista. Così hai due bersagli e puoi prendertela con due categorie distinte. Quando fai il giornalista ti incazzi con gli uffici stampa che non ti danno mai le informazioni in tempo utile e sono approssimativi. Quando fai l'ufficio stampa ti incazzi coi giornalisti che sono arroganti e che non ascoltano mai quello che dici pensando che li vuoi "fregare" o vendere un abbonamento a Sky. Oggi ho passato tutta la giornata facendo un po' una cosa, un po' l'altra con amici che mi conoscono per il mio lato A che mi facevano fare il lato B e viceversa. Il tutto per l'influenza suina. Che c'è anche un po' da vergognarsi a pensare che la gente muore e che tu sei il paladino del prosciutto. Ma poi alla fine pensi che dietro c'è un comparto che può crollare per colpa della cattiva informazione e che è tuo dovere (ti pagano pure) chiarire come stanno le cose. Questa volta secondo me - sto parlando da ufficio stampa - i media hanno comunicato bene la notizia. Dopo le prime sparate della serie "magari consumate la carne di maiale cuocendola ben benino e portandola oltre settanta gradi", tutti si sono convinti che si trattasse di un virus che niente ha a che fare con ciò che si mangia. E credo che il messaggio sia arrivato chiaro a tutti. Non cambiate le vostre abitudini alimentari, il virus si trasmette con gli starnuti, non con i prosciutti e i salami. Anche il nome è stato storpiato poco. Da influenza suina a febbre suina, senza stravolgere il senso. Speriamo che anche i consumatori lo recepiscano... e che non siano diffidenti nei confronti di tutto ciò che grugnisce.

venerdì 24 aprile 2009

Giuda's guide

Proporrei una nuova Guida per quelli che stanno sparando a zero indistintamente su tutti i cuochi creativi del mondo senza averne un'idea: la chiamerei Giuda's guide e li obbligherei alla tovaglia a quadrettoni e al vinello sfuso.... E' sempre triste vedere colleghi che si sputtanano a vicenda; sembra di tornare a scuola quando il secchione ti sgridava perchè saltavi il compito in classe e andavi al mare. Di solito chi sputa sentenze il mare lo ha visto poco, è un frustrato che ha tutto il tempo per farsi gli affari degli altri. Sentirsi una tacca sotto spinge alcuni a fare i primi della classe, a montare in sella e a dare lumi e definizioni per colmare la distanza tra creatività e mera esecuzione... Beati gli ultimi, se i primi sono questi.

Un presidio per la suocera

Non posso fare a meno di esprimermi sul dibattito "cucina molecolare" anche se se ne è già parlato troppo. Io non sono un amante della chimica in cucina, preferisco la tradizione. Ma ho riflettuto parecchio su quanto mi ha detto Massimo Bottura qualche mese fa durante un'intervista. Non esiste la cucina tradizionale e quella molecolare; esiste la cucina buona e quella cattiva. Se poi quella buona è piena di additivi, azoto e diavolerie varie e ti fa stare male è un altro discorso..... e ognuno è libero di scegliere.... comunque in linea di principio ha ragione Bottura. Ora si usa la mail al posto del fax, ma quello che conta è il messaggio che arriva. Idem per i piatti. Bottura 1, tradizionalisti 0, punto e a capo. Quindi basta con la demagogia: non esistono chimici cattivi da una parte e cuochi veraci buoni dall'altra che ti vendono prodotti genuini: bisogna guardare nel piatto, sempre e comunque. Quello che invece mi ha colpito è la figura da pirla che ha fatto Ferran Adrià nell'intervista di Striscia la notizia. Lui, lo chef più famoso e più amato del mondo, non ha saputo rispondere a nemmeno una delle (mal poste) domande del giornalista. Come mai? L'azoto gli ha dato alla testa? Il mondo dell'Alta Cucina aveva bisogno di una sua risposta. Altrimenti sembra che tutti quelli che si occupano di enogastronomia siano degli idioti venduti alle guide, disposti a idolatrare chi ti manda al cesso facendoti spendere duecento euro per mangiare. E' proprio così? I nostri eroi devono diventare gli chef come Rocco Iannone che osannano la pummarola come mamma l'ha fatta? E poi... ogni volta che il conto supera i cento euro significa che il cuoco aggiunge le polverine e ti prende per il culo? Propongo allora di starsene a casa a mangiare. Più km zero di così si muore... è veramente cool. Con l'acqua del rubinetto e la suocera che ti prepara il dessert.

giovedì 23 aprile 2009

Facce su Travel

Il rientro dalla Sicilia è stato traumatico; sto trascurando il blog perchè non ho nemmeno cinque minuti da dedicarmi. La realtà è che nella vita uno dovrebbe concedersi il lusso di staccare quando è esausto, mollare tutto e dedicarsi solo al suo blog ;-) Ho comprato il nuovo numero di Panorama Travel oggi e ho visto la faccia di molte persone che ricordo con piacere. Ulisse, lo svizzero, che fa il pecorino a Pienza, Lorena dell'Osteria del Conte a Montepulciano che prepara pici alle briciole da leccarsi i baffi, Andrea Incerti Vezzani del ristorante Cà Matilde di Quattro Castella, che nonostante abbia ricevuto la stella Michelin, non ha perso affatto la sua semplicità. I mensili hanno il vantaggio di essere preparati con almeno due mesi di anticipo. Così, quando l'articolo esce e vedi le fotografie, c'è già quel minimo di distanza che trasforma il viaggio in ricordo.

sabato 18 aprile 2009

Senza Sale a Noto

Ho dovuto affrontare 20 chilometri di curve a stomaco pienissimo, ma ne è valsa la pena. In contrada Sparano (Noto), tra ulivi e pecore, ho scovato un formaggio a pasta filata buono da svenire. Purtroppo sono arrivato nel pomeriggio e non ho potuto vedere Carmela all'opera. Filare il formaggio di pecora è un'arte difficile e faticosa, ma il risultato è un formaggio compatto, elegante che quando incominci a mangiarlo non riescci a smettere. Ed è caduto a fagiuolo. Dopo vizi e stravizi, pizze alle cozze, cassatine, passiti di Nero d'Avola, caponatine varie, ieri, a Modica, ho avuto la brutta idea di provarmi la pressione. Il verdetto è stato: "100 di minima, stia attento e mangi senza sale". Un dramma risolto brillantemente. Ho comprato due filoni di pane casareccio, i piatti di plastica dai cinesi che hanno invaso Noto e ho approfittato dei doni che mi hanno fatto nei giorni scorsi per preparare un brunch siciliano in hotel. Con i ciliegini di Portopalo, l'olio di Felice Modica e il formaggio di Carmela.... non ho sentito la mancanza del sale.

giovedì 16 aprile 2009

Giovanni a Portopalo

Ho incontrato Giovanni davanti al ristorante Scala a Portopalo di Capo Passero. Un luogo magico della Sicilia dove il Mar Ionio incontra il Mediterraneo colorandosi di verde, di azzurro e di blu. Giovanni ha 7 anni e mi ha detto che da grande vuole fare lo scienziato e inventare una macchina grande grande sulla quale caricare italiani, inglesi, francesi e americani. Questa macchina viaggerà nel tempo e nello spazio, ma bisognerà aspettare almeno dieci anni perchè, per inventarla, Giovanni dovrà prima diventare grande. Poi sarà possibile fare il giro del mondo stando comodi e senza aspettare. Ho promesso a Giovanni che lo tornerò a trovare, e che le persone come me faranno a gara per salire sulla sua macchina. I bambini hanno un potere immenso. Quello di farci vedere le cose.

martedì 14 aprile 2009

Salire e scendere la via

In Sicilia non si va dritto, non si gira a destra o a sinistra, si "sale" o si "scende" la via. E uno cresciuto nella pianura padana ci resta dentro. Oggi ad Avola trovare il bar Caprice è stata un'impresa. Meno male che il cuore dei siciliani è grande e due ragazze in motorino, mosse da compassione, alla fine ci hanno scortato fino al bar. Forse alla fine è questo che rende la Sicilia la Sicilia: le ragazze sorridenti che ti dicono di salire e scendere la strada, e che se poi ti perdi, ti accompagnano al bar.

Soap Opera a Noto

Quando è arrivato il Sindaco sembrava di essere in una soap opera. Giovane, occhio vispo da Casanova con un ufficio che si affaccia sul Barocco della Cattedrale e la Sala degli Specchi del Palazzo Dulcezio come pied à terre. Noto è veramente un concentrato di bellezza con i suoi palazzi nobili, i suoi balconi arzighegolati, il suo salotto punteggiato da granite e ceramiche. Si respira un'aria di rinnovamento; sembra che Chiese, palazzi, mercati si aprano al turista per la prima volta in tutto il loro splendore. Difficile non innamorarsi delle sue Chiese, impossibile non cadere in estasi dinnanzi ai dolci netini. Il primo cucchiaio della granita alla mandorla del Caffè Sicilia è per sempre...

lunedì 13 aprile 2009

Il profumo del Siracusano

Incredibile, ma l'ho riconosciuto. Quando la provincia di Catania cede il passo a quella di Siracusa, tra i fichi d'india e il mare, c'è un bar/forno che vende "pane condito". Ci sono stato una volta l'anno scorso mentre andavo da Catania a Rosolini. E per me il siracusano ha questo profumo. Quello della pagnotta cotta nel forno a legna tagliata a metà, condita con abbondante olio, origano, peperoncino e fette di pecorino fresco. C'è la fila fuori e, se vi fermate, capite anche il perchè. In un morso solo c'è tutta la Sicilia: dura e croccante fuori, morbida dentro, speziata da fare girare la testa... L'indirizzo è: Panineria Bar Gaetana di Guardo, contrada Agnone Bagni, S.S. 114 Augusta - Siracusa. Domani il Barocco a Noto, sperando che spunti il sole.

venerdì 10 aprile 2009

Pulizie di Pasqua

Sulla mia scrivania c'era di tutto, addirittura dei quadri appoggiati dagli imbianchini che hanno ridipinto le pareti del mio ufficio ieri l'altro. Prima di mollare la base per una settimana, faccio sempre pulizia perchè così penso che quando rientrerò sarà meno triste. Trascorrerò i giorni di Pasqua a Parma con la mia famiglia. Cosa molto insolita per me, abituato a passare il venerdì di passione in coda sull'autostrada del Sole. Quest'anno invece sarò qui. Sabato Ai Due Platani a Coloreto e domenica da Paola all'agriturismo La Madonnina di Torrechiara, due posti che mi fanno sentire a casa, ma dove non devo (dobbiamo) cucinare. Lunedì invece mi attende un aereo per la Sicilia. Un viaggio di lavoro, ma anche una vacanza. E' la seconda volta che scrivo sulla Sicilia. La prima volta il viaggio è stato splendido. Il sole, il mare, le granite, il barocco di Modica, il rosso del Pachino, le tonnare di Marzamemi. Lunedì sarà la volta di Avola, Noto e Pozzallo. Lavoro, ma anche vacanza perchè mi fermerò due giorni in più, perchè con me ci sono moglie e figlia, perchè ci accompagnano Santina, Tony e Anita, amici siciliani che ho conosciuto l'anno scorso durante il mio soggiorno a Modica. Oggi i telefoni non suonano, l'aria profuma già di vacanza....

giovedì 9 aprile 2009

Viaggiare contro mano

Sto scrivendo un articolone sulla mia terra. E' la prima volta che mi capita. Di solito il mio compito è sorprendermi e raccontare. Questa volta ho lavorato al contrario. Raccontare quello che si conosce per molti è semplice, per me è difficilissimo. Un velo di ingenuità e di ignoranza aiuta sempre, perchè riesci a guardare le cose negli occhi con una freschezza che le rende speciali. Ti manca il minestrone solo quando vai a vivere da solo e scopri che non lo sai fare. Ti manca casa tua solo quando vai lontano. E tornarci è stato bello, questa volta.

martedì 7 aprile 2009

Il cibo non è solo per l'anima....

Per tutti quelli che esprimono solidarietà per il terremoto, adesso c'è bisogno di aiuti concreti oltre ai sentimenti. In questo blog si parla sempre di cene costose, di bollicine e altre piacevoli cazzate. Oggi si tratta invece di tirare fuori il portafogli. Spendete 30 euro di meno per le uova di Pasqua e fate un bonifico per chi la Pasqua la festeggerà senza casa, senza vestiti e magari anche senza moglie.
Chi mi conosce sa che sono cinico e poco propenso al sociale, ma questa volta un bonifico l'ho fatto anch'io. 30 euro, non 1.000. Se avete l'home banking, ci vogliono 2 minuti.

c/c IT26A0605015402CC0560010715
intestare a: Banco Alimentare Abruzzo
causale: Sisma Abruzzo

lunedì 6 aprile 2009

Minestrone di mare

Bellissima sorpresa ieri. Per la settima volta, sia io che mia moglie ci siamo dimenticati dell'anniversario. Ancora una volta ce lo hanno ricordato i parenti al telefono. E' una bella complicità, fottersene. Un lusso che puoi trovare solo in persone rare. Ieri sera abbiamo "seminato" la bambina e abbiamo cenato al Mamma Rosa, la stella Michelin di San Polo d'Enza (RE). E senza saperlo abbiamo brindato al nostro matrimonio con un ottimo Trento Doc. A dire il vero, l'ingresso un po' antico e l'atmosfera rétro del Mamma Rosa lasciano un po' a desiderare. Ma quando si guarda nel piatto si cambia idea. Pesce fresco immacolato, rispettato, impreziosito senza mai coprirne il sapore. Deliziosi i crudi accompagnati da qualche vezzo "imparato" dal figlio dello chef, Fabio, che ha fatto esperienza anche da Perbellini. E, vera delizia, il minestrone di verdure con seppie, gamberi, calamari e baccalà. Dolcissimo, vellutato, profuma di Maratea...

venerdì 3 aprile 2009

Prima del servizio....

Le famiglie dei ristoratori mangiano, festeggiano, fanno tutto prima che inizi il servizio. Ieri grande festa al Masticabrodo. Due compleanni in un colpo solo, con le nipotine che scorrazzavano in lungo e in largo come vandali. E alle ore 07.30 sul tavolo c'erano già tre cadaveri: un Ruinart Blanc de Blanc e due bottiglie di Cà del Bosco Anna Maria Clementi. Devo dire delizioso. Ho il naso chiuso, ma le bollicine le sento bene. Perlage finissimo, aromi fruttati eleganti e persistenti. Barricato, ma non troppo. Decisamente il mio spumante. Il palato ringrazia, la testa ancora gira un po'... le bottiglie andavano finite prima che arrivassero i primi clienti. E così è stato, amen.

giovedì 2 aprile 2009

Bello non esserci

Leggere le cose da lontano dà quel tocco di esotico che le rende più interessanti. "Stare a casa", non esserci, è come NON guardare Sanremo e poi leggere i commenti sul giornale il giorno dopo. Elettrizzante. Avere il piacere snob di non sapere chi è Arisa e di vivere bene con se stessi ugualmente. Leggere cose nuove che non si sanno con quel pizzico di ingenuità e di ignoranza che fa stare più attenti. Tutto questo per dire che non andrò al Vinitaly. Un po' per motivi di salute, un po' perchè questa volta proprio non mi va di andare.... Detto tra noi, quando vado a una Fiera, se non sono in buona compagnia, mi annoio a morte perchè non succede niente. Le persone sono sempre quelle, le novità già raccontate. E' la sagra del "carisssssimo" e del "dobbiamo assolutamente organizzare una cena". Tra un clenil e un fluibron sguazzerò tra i pettegolezzi sui blog, guarderò la tv cercando di scovare il marchettone, sentirò i colleghi che mi diranno cosa è successo, chi c'era, chi non c'era e che le fiere, forse, cosi come sono organizzate, non hanno più ragione di esistere... A volte anche l'otite ha il suo perchè.

mercoledì 1 aprile 2009

La classe non è acqua

Ieri sera abbiamo visto Obama scendere con la sua Michelle dall'Air Force One con una classe eccezionale. Il primo incontro in Europa: loro due per mano, bellissimi. Con un sorriso sfavillante e la luce della passione negli occhi. Lontani i ricordi del pistolero cafone o della Cessa dai vestiti improponibili che sembravano quelli di un imbucato che arriva dalla campagna. Ora sembra tutto un sogno. Lei è elegantissima, ma moderata, senza eccessi. Lui l'icona di un paese che vuole cambiare. E nella rivoluzione hanno saputo trovare anche lo spazio per un orto che la bella Michelle ha seminato insieme a 26 bambini di una scuola elementare di Washington. Tra i mille speteguless che ho trovato in rete ho letto che non si tratta del primo orto alla Casa Bianca. Nel '43 Eleanor Roosvelt ne volle uno e lo chiamò "l'orto della vittoria". Nome discutibile, ma già c'era l'attenzione per il "mangiar sano". I Clinton invece ne allestirono uno piccolo piccolo sul tetto della Casa Bianca, precisando di non volerlo fare su uno dei prati per non guastare l'estetica del giardino.... Mai stati molto bravi a nascondere le cose i Clinton....