venerdì 23 gennaio 2009

L'insostenibile leggerezza dell'acquisto on-line

Il Corriere di oggi parla degli acquisti alimentari on-line. C'è un boom (+62%) e tutti ne parlano: sociologi, economisti, psicologi, curatori dell'immagine capillare... Per me una cosa è il mezzo, un'altra il fine. Anche quando è stato inventato il telefono se ne è parlato tanto, ma poi alla fine si è usato e basta. E si è prestato attenzione alle parole che scorrevano tra i fili. Si continua a parlare di internet come se fosse un universo staccato dal reale. Più interessante è scoprire i processi che stanno sotto, ai bisogni che si realizzano comprando un viaggio, un'amaca, un orto o diventando amici su facebook . Quando mi siedo davanti al pc e compro i pomodorini a Pachino mi sento fiko, divento parte di un'elite che sa quale è la terra che lo fa crescere e che ne apprezza il colore e il sapore che è impossibile trovare a Milano. E' un regalo che mi faccio quando mi saltano le ferie, quando la suocera mi tartassa, quando mi annoio e mi serve un appiglio, oppure quando voglio fare felice la mia donna con una pasta che le ricorda il mare. Tutto questo non è internet e non è acquisto, è molto, molto di più.

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