venerdì 30 gennaio 2009

Curia low cost

Ieri sera ha aperto a Venezia, a due passi da piazza San Marco, "Alla Basilica" il nuovo ristorante della Curia. 120 coperti e un privé per i sacerdoti. Un vero business per la Curia che attende i pellegrini con un menu da 13 euro. Concorrenza sleale che ha costretto i vicini a ridurre i prezzi. In tempi di crisi anche il turismo religioso punta al low cost. Alla Basilica è aperto a tutti, fedeli e non. Cinque pagnottine e due pescetti per tutti.

Zaia non mangia ananas

A volte non serve nemmeno commentare... Ho aperto la Stampa a pagina 21 e ho letto l'intervista di Fabio Poletti al Ministro Luca Zaia sulla vicenda del Kebab a Lucca.
Giuri che non ha mai mangiato un panino col kebab in vita sua?
Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Mai mangiato il kebab. Preferisco un panino con la soppressa che fanno così bene nel mio Veneto. A Natale mi sono rifiutato di mangiare l'ananas. Figuriamoci se mangio il kebab.

Sicurezza o la UE ci vuole obesi?

Si chiama rebiana il nuovo dolcificante che la Coca Cola utilizzerà per la sua nuova bevanda dietetica. Un controverso dolcificante naturale estratto dalla Stevia, erba medicinale sudamericana il cui utilizzo è legale in una decina di Paesi al mondo. Cresce in Amazzonia e ha il pregio di essere naturale e di zuccherare molto senza apportare alcuna caloria. La Food and Drug Administration ha dato il via libera all’utilizzo dell’erba Stevia per la preparazione di prodotti alimentari e bevande (prima negli Usa si poteva usare solo come integratore). E mentre anche Pepsi si sta convertendo al nuovo dolcificante naturale, in Europa crescono le polemiche perchè l'Unione Europee ne ha bloccato la commercializzazione. Non si capisce bene si si tratti di protezionismo (l'aspartame non è privo di controindicazioni, ma continuiamo ad acquistarlo in tutti i supermercati) o di una reale necessità di ulteriori test per la salute del consumatore. La UE ci vuole obesi? Vuole proteggere le lobby delle industrie dello zucchero? In Giappone l'estratto di Stevia rappresenta il 50% dei prodotti dolcificanti (sono vietati invece aspartame e saccarina dagli anni '70) ed è presente in tantissimi prodotti alimentari. Matti loro o faccendieri noi del Vecchio Continente?

giovedì 29 gennaio 2009

Sang Hoon Degeimbre a Identità Golose

Può stare simpatico o meno, ma Paolo Marchi riesce ogni anno a mettere insieme una squadra d'eccezione. Parteciperò a Identità Golose lunedì, il giorno di Cracco, Bottura, Adrià, Oldani e del coreano Sang Hoon Degeimbre. Quest'ultimo l'ho conosciuto nel suo glaciale Air du Temps a Noville sur Mehaigne, vicino a Namur e mi sono divertito molto. Ci ha proposto una cena emiliana "molecolare" molto interessante. E la chimica sembrava funzionale al piatto. Divertente, ma digeribile. Circense, ma con gusto. Geniale il suo chupa chups al Prosciutto di Parma nella foto. La cucina di Degeimbre si ispira al food pairing: lo chef mappa gli ingredienti naturali in base alle molecole aromatiche, individuando le affinità gustative, per poi procedere agli abbinamenti. Come recita il sito di Identità Golose "...La scienza all’Air du temps si colloca più a monte che a valle, nella concezione della ricetta piuttosto che nella sua realizzazione". E' questo che rende la sua cucina gradevole anche a chi odia la scienza nel piatto. E che ti permette di prendere sonno senza incubi all'azoto....

mercoledì 28 gennaio 2009

Cous Cous Clan

Ancora sulla questione dello stop al Kebab da parte del comune di Lucca. Mi sa che sto diventando vecchio (quasi 35), ma ancora mi sento vicino alla gioventù (ah ah). Se fate un giro in facebook vi sentirete fieri e felici delle creatività dei ragazzi che non smettono mai di stupire. E che, nonostante timbrino il cartellino per andare a scuola, nonostante abbiano i quiz alla prova di maturità, non perdono l'occasione per ricordare ai "tardoni" che la freschezza ce l'hanno loro.... Se facebook serve a fare cultura pop, viva facebook! Incollo un'agi di ieri che riassume il tutto, ma se avete tempo fatevi un giro nei gruppi di facebook. Un premio a chi ha inventato il "Cous Cous Clan", mi piacerebbe conoscerlo. Si è iscritto anche Vittorio Castellani, alias Chef Kumalé, giornalista, gastronomo, esperto di culture e cibi di tutto il mondo. C'è anche il "decalogo del cibo che unisce"; se fossi a Lucca lo andrei a appendere davanti al Comune.

(AGI) - Lucca, 26 gen. - Il dibattito sui ristoranti etnici entra nella rete. E non poteva restare indifferente a una discussione simile il sito piu' frequentato dai giovani, Facebook. Mentre da questa mattina i gruppi di sostegno del 'cous cous' - il piu' fantasioso e' quello che, con un gioco di parole, si e' chiamato 'cous cous clan' - hanno registrato moltissimi contatti, parte da Lucca un gruppo che inneggia al sindaco del capoluogo toscano, Mauro Favilla, nominandoolo 'Guardiano del Farro'. Al gruppo sta lentamente aderendo la gioventu' lucchese e, oltre a contestare il divieto di aprire ristoranti di altre etnie, nel mirino anche i provvedimenti che limitano i locali per quanto riguarda la musica - sia dal vivo che registrata - e i gruppi di giovani che si formano fuori dai locali.

martedì 27 gennaio 2009

Kebabfobia

C'è un film di Nuti che mi fa morire dal ridere. Quello in cui il comico toscano interroga l'amico chiedendogli di che parte politica è la mortadella, il Prosciutto, il salame.... Il tema è più che mai attuale dato che il kebab è riuscito ad accendere un dibattito politico che si è preso la cronaca di tutti i quotidiani. In nome della buona cucina italiana, la giunta di Lucca ha vietato kebab e cous cous nel centro storico. La norma ha un che di surreale: "Non è ammessa l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività sia riconducibile ad etnie diverse". Leggere questa frase proprio oggi, con ancora in bocca il gusto amaro delle immagini Auschwitz lascia senza parola. Mi è sempre piaciuto il cibo perchè è ricco di sfumature; è un gioco in cui si crea, si mischia, ci si diverte spaziando da un continente all'altro senza seguire alcuna mappa, senza alcuna regola codificata. Abbasso il castagnaccio: oggi quando esco mi faccio un buon kebab!

lunedì 26 gennaio 2009

In fuga con Copinet

Ieri sera siamo fuggiti dalla nostra bimba e ci siamo viziati con due flutes (a testa) di Jacques Copinet [www.champagne-copinet.com/]. Un Blanc de Blancs delizioso da fare girare la testa. Forse lo abbiamo sentito ancora più buono perchè in due anni abbiamo avuto il coraggio di "scaricare" Emma solo un paio di volte. Mangiamo spesso fuori, viaggiamo tanto, ma sempre con lei. Con un occhio al bicchiere e uno al passeggino, per intenderci. Ieri sera gli occhi erano uno sulle fragole e l'altro sullo champagne ed è stato come se non bevessimo un buon vino da anni; una rivelazione. Ci siamo ripromessi di provare tutte le bollicine dei Vigneron Indépendant della carta dal Gran Caffé Orientale.
Emma si è trovata benissimo coi nonni... noi con Jacques!!

venerdì 23 gennaio 2009

Ca' Matilde, una nuova stella brilla a Quattro Castella

La prima cosa che colpisce è la semplicità di Andrea e Marcella. La stella è piombata dal cielo, non sembra avere cambiato per nulla il loro concetto di cucina. Fare da mangiare vuol dire sempre dosare gli ingredienti e servire un buon piatto. Soddisfazione, nuovi stimoli per i collaboratori in cucina, ma nessun delirio di onnipotenza, nessuna esagerazione. Andrea ha aggiunto tra le proposte un piatto di pesce, ma è rimasto fedele ai suoi piatti, quelli della tradizione che la gente ama. E Marcella va "a lezione di vini", dato che non li conosce ancora bene e vuole offrire ai clienti una carta migliore (è fisioterapista, ristoratrice-per-caso-e-per-piacere). Confesso che per un parmigiano cresciuto a tortelli di erbetta esprimersi sui tortelli reggiani è difficile. La pasta è buona, ma.... con un po' di ricotta e le erbette forse verrebbero anche meglio ;-) Strepitoso lo stinchetto di maiale da latte cotto a bassa temperatura. Morbidissimo dentro, con una crosticina croccante che lascia senza parole. Viene servito con un purè di patate, senape e cubetti finocchio e pinoli a contrasto. Vale il viaggio. E l'atmosfera è quella di una casa di campagna, un'oasi di pace a pochi chilometri da Reggio. Manca solo il camino, forse.

L'insostenibile leggerezza dell'acquisto on-line

Il Corriere di oggi parla degli acquisti alimentari on-line. C'è un boom (+62%) e tutti ne parlano: sociologi, economisti, psicologi, curatori dell'immagine capillare... Per me una cosa è il mezzo, un'altra il fine. Anche quando è stato inventato il telefono se ne è parlato tanto, ma poi alla fine si è usato e basta. E si è prestato attenzione alle parole che scorrevano tra i fili. Si continua a parlare di internet come se fosse un universo staccato dal reale. Più interessante è scoprire i processi che stanno sotto, ai bisogni che si realizzano comprando un viaggio, un'amaca, un orto o diventando amici su facebook . Quando mi siedo davanti al pc e compro i pomodorini a Pachino mi sento fiko, divento parte di un'elite che sa quale è la terra che lo fa crescere e che ne apprezza il colore e il sapore che è impossibile trovare a Milano. E' un regalo che mi faccio quando mi saltano le ferie, quando la suocera mi tartassa, quando mi annoio e mi serve un appiglio, oppure quando voglio fare felice la mia donna con una pasta che le ricorda il mare. Tutto questo non è internet e non è acquisto, è molto, molto di più.

giovedì 22 gennaio 2009

Il profumo del Sud comodamente a casa

Leggo sul blog dell'Espresso che un'azienda agricola del vercellese [http://www.leverduredelmioorto.it./ ] ha deciso di affittare orti, da coltivare per conto dei grigi consumatori metropolitani. L´operazione partirà a primavera e mi sembra un'idea carina. E' un po' snob, ma è bello pensare di avere le proprie verdure in un orto che porta il proprio nome. Per il momento mi devo accontenatere degli acquisti on-line, un modo pratico e non troppo costoso per avere la freschezza e il profumo del Sud direttamente a casa. Ortomì è stata una rivelazione: è una piccola azienda di Pachino che con 30/40 euro ti spedisce a casa un pezzo di Sicilia: pomodorini pachino, limoni di Sicilia, arance tarocco, carciofi. http://www.ortomi.it/. Ogni mese cambia la composizione del paniere in base alla stagionalità. Da sbavo!

giovedì 15 gennaio 2009

Il maquillage della Trattoria Valeria a Villa Opicina

Sono stato nel Carso triestino per un articolo su Panorama Travel. Ho raccontato molte storie, non quella della Trattoria Valeria a Villa Opicina. Non avevo spazio per parlare di tutti i ristoranti, così ho dovuto scegliere e ho cassato proprio questa che mi è sembrata la meno tipica, la meno tradizionale. O meglio, forse è la più tipica, la più tradizionale. Ed era uno spettacolo finchè il restauro non l'ha resa un po' anonima, ne ha quasi coperto la storia. La trattoria Valeria è come una soubrette che si è messa tanto di quel trucco che non si riesce più a vedere sotto. La prima osteria fu aperta da Antonio nel 1904. Passò poi nelle mani della nuora Valeria, da cui prese il nome. La sua cucina semplice, carsolina, da sempre è apprezzata. La trasformazione da osteria a ristorante arrivò col figlio Edi e la moglie Milica e... forse è da qui che le rughe sono cominciate a scomparire e si è persa la forte identità del locale. In ogni caso vale la pena fermarsi per le patate in tecia (lessate e rosolate nella cipolla) e per i kipfel di patate (l'impasto degli gnocchi infornato e poi fritto, morbido dentro, croccante fuori. Una delizia!). I più coraggiosi ordineranno la ljublyanska, il cordon bleu alla slava che richiede circa 30 ore per essere digerito...

lunedì 12 gennaio 2009

Nouva sfida con la Michelin

Cielo terso oggi a Parma, vorrei abbandonare la penna e l'ufficio e andare verso la montagna. Non trovo mai il tempo per sciare, peccato. L'anno nuovo parte con una nuova sfida, una rubrica sul sito di viamichelin. Un privilegio. Da sempre considero la Rossa la guida con la G maiuscola ed essere pubblicato nella home page del sito di viamichelin [http://www.viamichelin.it/] mi dà un'immensa soddisfazione. Per scaramanzia partirò con uno chef che è stato il primo anche per un'altra mia rubrica su Panorama Travel.

domenica 11 gennaio 2009

Tra rotaie, bora e rocce carsiche

Trieste mi è piaciuta, ma non l’ho capita. Una città ingarbugliata mossa da mille venti e, soprattutto, dal mare che ha portato qui religioni, stili di vita, sapori. La bora che soffia a intermittenza, il ghiaccio degli occhi sloveni, l’orgoglio triestino di essere una realtà unica: un melting pot che sembra avere imparato l’eleganza dall’Impero e il piacere dal resto del mondo. Il tram che collega il centro al Carso [http://www.tramdeopcina.it/] è un’esperienza irreale. Sembra di tornare indietro nel tempo in questa locomotiva che ha compiuto un secolo. La pendenza raggiunge il 26% e fuori le piante, il porto e il mare a picco, fino a raggiungere le rocce del Carso. Passeggiate, percorsi tra ulivi e visite a cantine (Skerk, Kante e molte altre) che sono grotte naturali scavate nella coriacea roccia dell’altipiano. Nota a sfavore: da Parma a Trieste, 3 treni... quasi sei ore!

giovedì 8 gennaio 2009

Nostalgicamente Guacamole

Sono rientrato dal Messico, Playa del Carmen. Dal bianco della sabbia, al bianco della neve; bastano (solo) 10 ore di aereo. Mi hanno fatto compagnia litri di Margaritas (il migliore si beve sulla spiaggia : www.mosquitobeachhotel.com/) e un guacamole che non dimenticherò mai. Al ristorante Hemingway sulla Quinta Avenida (Playa del Carmen 5a Av. No. 230 Entre 12 y 14) lo preparano al momento davanti ai tuoi occhi. Difficile credere che un frutto che non sa di niente come l'avocado insieme a un po' di pomodoro, cipolla, coriandolo e limone sprigioni un sapore così inebriante. Proverò a farmelo a casa. Ma credo che l'effetto con l'avocado dell'Esselunga e il tacos in scatola si perda un po'. Anche la vista e i trenta gradi fanno la differenza. Sigh