domenica 1 febbraio 2009

La grande parata delle Stelle (all inclusive)

Non mi sono mai piaciuti nè l'ultimo dell'anno, nè le aperture delle Olimpiadi, nè il grande falò del Carnevale. Tutte quelle cose che in Emilia si commentano con "Eh, vacca!" mi lasciano sempre qualche perplessità, un retrogusto di kitch. Sto andando a Milano alla parata delle Stelle: oggi a Identità Golose ci sono tutti i grandi nomi della cucina contemporanea: Cracco, Bottura, Adrià e compagnia bella. Sono contento di sentire quello che hanno da dire, è un'occasione in una "botta" sola prenderli tutti. Ma è come andare a Parigi, a New York, a Tokio e a Roma nello stessa settimana senza avere tempo di pensare. Se ti regalano un giro del mondo che dura 7 giorni mica dici di No, ma forse ti rimane il dubbio di non avere visto le cose vere, ma solo le ombre delle forme proiettate sulla parete della caverna. Per farmi capire. Ho conosciuto Scabin qualche mese fa e so quale segreto sta sotto l'ultima foglia della sua insalata. Me lo ha detto lui nella sua cucina, dopo il lavoro e almeno tre Lucky Strike. L'insalata non mi entusiasma comunque, ma almeno so il perchè... Ieri ho dedicato tutto il mio tempo alla vita private e ho letto pochissimo sull'inaugurazione della kermesse. Mi ha colpito il commento di Stefano Bonilli e l'ho scritto anche sul suo blog: "Il meccanismo di queste kermesse è quello del vedere e farsi vedere, è un'occasione di incontri, è una vetrina, anche se costosa, per gli appassionati, è una palestra per gli sponsor". In due righe che sembrano un giudizio analitico kantiano compaiono la parola "costosa" e poi l'espressione "palestra per gli sponsor". Identità spocchiose? Identità marchettose? Identità noiose? Identità sanremose? Fatto sta che sono felice di andarci, curioso e eccitato come quando prendi un charter per una settimana all inclusive di felicità.

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