martedì 24 febbraio 2009

Tè coi pinoli nella Saint Tropez Tunisina

Sidi Bou Said qui lo chiamano Villaggio di Charme. E' la Saint Tropez Tunisina, con le sue belle costruzioni bianche e le sue inferriate dipinte di blu. Cespugli d'ibisco, bounganville nascondono i cortili interni con scorci mozzafiato sull'azzurro della Costa di Cartagine. E' la terra di poeti e sognatori, fuggiti qui sotto al faro che di notte illumina le alture del Cap Bon. Fulcro della vita sociale è place Sidi Bou Said dalla quale di diramano i bianchi, stretti (accecanti, quando c'è il sole) vicoli lastricati. E' qui che si è trasferito 20 anni fa l'artista siciliano Saro Lo Turco che ha aperto una galleria e da poco anche un Caffé a due passi dalla piazza principale. L'ho incontrato ieri e mi è sembrato di leggere nei suoi occhi un po' di nostalgia per l'Italia ("dove i problemi li mettiamo sempre in piazza"), ma anche un incondizionato amore per quella che è diventata la sua Africa ("gli stupri li abbiamo anche qui, ma ne parliamo meno e forse è meglio perchè la gente così è più tranquilla"). Nel Villaggio c'è un affollato Caffé letterario che si chiama Caffé des Nattes (delle stuoie). Ci si toglie le scarpe, ci si sdraia sulle stuoie coloratissime e si sorseggia tè ai pinoli fumando l'arghilé, sperando che smetta di piovere.... p.s. Non sapevo che Claudia Cardinale avesse origini tunisine; quando torna a casa dorme qui in una magnifica suite dell'hotel de charme Dar Said a picco sul chiaroscuro del mare.

1 commento:

  1. E il Caffé dell'Arte, luogo ristruturato dallo stesso Saro Lo Turco? Nel pieno della tradizione tunisina, "Con piena libertà di viverlo - racconta Saro - tanto che se le coppiette volessero amoreggiare fra un caffe e un tè, qui possono farlo. Nessuno dice nulla". Per apprezzare questa cosa bisogna ricordare che lì, come negli altri paesi musulmani, è propibito manifestare pubblicamente il proprio affetto per fidanzate/i, mogli/mariti. E cosa dire della bella terrazza del suo locale con piena vista verso Tunisi e Cartagine?
    Ospiti inaspettati, nelle vetrine di alcuni negozi, dei "Pupi siciliani", o almeno apparentemente tali: siamo tutti figli del Mediterraneo

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