martedì 10 febbraio 2009

L'ABC del golosone

La rivincita del contorno, il Re dei Prosciutti, l'opulenza dell'agnello, verdure cotte is better, identikit dell'amante della pizza, dai fossi alla tavola, un bulbo che scoppia di salute, pennuti buoni e magri, piatto pronto mi ci ficco, dolci calici buon affare, e il panino fai-da-te salvò il pranzo, sorsi di filosofia cinese, folgorato al frigo bar, dolce con pelle da brividi. Il vocabolario dello scrivano del food fa morire dal ridere. Forse perchè il cibo è ricco di emozioni che fanno presto a cadere nel kitch, forse perchè il lettore lo vogliono (vogliamo) fare sbavare come il cane pavloviano, non lo so. Comunque fate un giro sui blog e sfogliate qualche pagina food dei periodici e vi renderete conto che non se ne può più. Sarebbe bello fare un libro sugli strilli del giornalista goloso ;-)

3 commenti:

  1. Forse la proprietà di linguaggio non è più qualcosa che si può dare per certo? O forse siamo semplicemente incapaci di esprimerci con disinvoltura... Comunque sia di piccoli breviari sugli strilli dei giornalisti se ne potrebbero scrivere a decine... vogliamo parlare del foltissimo frasario del patetismo?

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  2. se è per questo, ieri ho perso il controllo, urlando, sola, davanti al TG 2.Non riuscivano a mandare in onda un servizio, intitolato (o introdotto dalla frase, che è lo stesso) "Cosa sta accadendo attualmente nel corpo di Eluana Englaro" . Si commenta da sé. Ma non è certo soltanto una questione di gusto linguistico..
    cosa urlavo? "fottuti giornalisti vergognatevi..".. mi scusi tanto raimondi.

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  3. Si, ci si sbellica dal ridere e, spesso, ci si "smarona" pure. Sono davvero pochi in questo ambiente quelli che riescono ad interessare restando divertenti.

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