domenica 30 novembre 2008

Passaggio a Ivrea

Mi trovo a Ivrea per i dolci. Dopo una torta indimenticabile - ci sono almeno due indirizzi a Ivrea da non mancare - ho fatto un giro (è la prima volta che capito qui) e la sensazione è di totale abbandono. Il fantasma Olivetti aleggia ovunque e rimane l'idea di un antico splendore fatto di sogni sulla grandeur del Canavese. Da non perdere un giro nelle cellette uso residence costruite dalla famiglia Olivetti per i dirigenti in transito in quel di Ivrea. Nemmeno i giapponesi riuscirebbero a sopravvivere sottoterra, con un'unica finestra (che si affaccia sulla collina in modo che tu ti senta felice perchè stai in campagna). La cosa allucinante è che ancora qualcuno ci vive.... e che se ti metti un po' di traverso vedi cosa sta facendo in casa sua....

sabato 29 novembre 2008

Volo su Torino 2008

Prima di andare a pranzo ho fatto un giro a Torre Canavese; molto divertente l'idea di un museo all'aperto con i quadri attaccati per le strade; ognuno ha il suo. Mi chiedo se gli abitanti abbiano scelto il proprio, come e quando. Dall'Accademia russa alla Cina, fino a un splendido "volo su Torino 2008" di Francesco Casorati (quello che ha illuminato il centro di Torino).

venerdì 28 novembre 2008

Chi fa da sè fa X 3



Spero che questa foto scattata qualche giorno fa al Grand Hotel de la Ville di Parma diventi il ricordo di un inizio, una di quelle cartoline che guardi con nostalgia e emozione...

Hot chocolate in the wind (cioccolato caldo e menta firmato Scabin)


Ho conosciuto Scabin ieri alle 17, dopo le 13 portate del suo menu degustazione, tra una Lucky Strike e l'altra (le sue, io non fumo più). Sembrava di essere in un'astronave, sospesi tra Castello di Rivoli e Torino bianca di neve. Il suo Combal.zero [http://www.combal.org/] è un corridoio lungo e stretto con vetrate immense e un arredamento che fa pensare subito ai giochi creativo dello chef. Uno chef che gioca molto meno e che si è "convertito" alla semplicità. Ma una semplicità che è il frutto di una riflessione maniacale. Per la salsina al pomodoro delle melanzane in cucina hanno lavorato cinque mesi e l'idea è partita dal sapore "costante" del blend delle lucky strike....

giovedì 27 novembre 2008

Lungo treno del Sud

Ore 07,15 treno per Torino che arriva dalla Puglia. Carrozze chiuse con gente che dorme e che ha occupato anche i posti prenotati. Sono con una famiglia leccese che si è presa tre carrozze intere e che è tutta eccitata per il matrimonio di uno dei figli al Nord. E' il ritratto di un'Italia che fa tenerezza, che parla con il vicino, che pensa che sono triste perchè vivo al Nord. Un'Italia orgogliosa dei propri paesini, che siccome-scrivo-di-viaggi devo assolutamente andare a mangiare a casa loro quando passo dalla Puglia che è la terra più bella che c'è. Sono contento di essere su questo treno, sono entrato con il buon vecchio pregiudizio del nord (ho guardato se avevano le scarpe, per intenderci... e infatti non le avevano!) e uscirò ricco di storie di famiglie e di neve che la più piccola non ha mai visto e di mozzarella che a Torino non sanno nemmeno cosa sia...

Idee sotto i Platani

Ieri serata speciale piena di idee, proposte, progetti. Perfetta alchimia di cibo, ambiente e pensieri accompagnata da un freschissimo Ruinart Blanc de Blanc e da un tartufo bianco che mi ha fatto venire voglia di partire per le Langhe. Andare Ai due Platani a Coloreto (PR) è rassicurante come tornare nella casa di campagna dove hai passato l'estate da piccolo. Semplicità, pochi piatti curati, attenzione al dettaglio, passione per la pietanza locale. Avere 34 anni ha molti vantaggi, come quello di alzarti la mattina e pensare che puoi cambiare. Sentirsi fresco come le bollicine. Permetterti di essere in un equilibrio instabile senza sensi unici da seguire...

mercoledì 26 novembre 2008

Hollywood e le vitamine

Vitaminwater[www.vitaminwater.com/]è coool, è colorata, a Hollywood la abbinano a borsette e scarpe. Da quando Paris Hilton ne ha ricevuta una cassa, commentando: <che Dio la benedica> non si può più vivere senza. E anche Madonna e Jennifer Aniston non escono di casa senza la loro bottiglia colorata, meglio ancora se il formato è maxi. Quest'acqua miracolosa è stata inventata da Darius Bikoff, il re del salutismo glamour ed è distribuita ora da Coca Cola che sta colorando i migliori foodstore del mondo. Alla fine, è acqua. Ma ha uno scopo, non serve solo per "dissetare". Mille i gusti, che si traducono in altrettante tonalità delle bottiglie. Il segreto è poco zucchero, zero aspartame, un miscuglio di succhi di frutta e vitamine che fanno sentire il consumatore amico del suo corpo e dell'ambiente. Una sensazione che la Coca Cola ha valutato in tre miliardi di euro, beato Bikoff.

martedì 25 novembre 2008

Nostalgia del carbone

Stanno montando le luci di Natale. Per chi non ha una vita proprio perfetta si fanno sentire le prime nostalgie. Se chiudo gli occhi vedo il luccichio delle monete di cioccolato. Forse Santa Lucia è stata l'unica cosa che mi ha fatto sentire normale, uguale agli altri. Ma uguale in senso positivo, rassicurante. Per l'emozione la notte del 12 dicembre facevo fatica a addormentarmi e mi svegliavo prestissimo, sicuro che avrei trovato quello che volevo sotto l'albero, che era sempre nello stesso posto, tra le due finestre grandi che si affacciavano sulla piazza. Vorrei, anche solo per un secondo, riprovare quella stessa forte emozione. Con la lingua nera per il carbone. Con gli occhi pieni di soddisfazione. Con la certezza che le cose, come l'albero, stanno sempre nello stesso posto [da domani torno cinico, prometto]

lunedì 24 novembre 2008

Nessuno mi può giudicare... nemmeno la Michelin

Oggi il postino non ha consegnato i giornali. Bloccato dalla neve che ha paralizzato la pianura padana. Quindi torno ancora sul discorso delle Stelle (prometto che è l'ultima volta). Leggo sul blog di Francesco Arrigoni una cosa che mi fa sorridere. Gualtiero Marchesi [www.marchesi.it/]è riuscito, non solo a catalizzare l'attenzione dei media rinunciando alle sue Stelle Michelin, ma addirittura a farsi dire poverino per come è stato trattato. La guida Michelin si è permessa addirittura di accontentarlo! Il divino è ora menzionato, ma senza stelle. E le stelle non ce le ha perchè non è più disposto a farsi giudicare! Nessuno mi può giudicare nemmeno tu... la verità ti fa male lo so! Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova guida si è chiesto a Arrighi, responsabile della Rossa, spiegazioni sulla vicenda. E lui ha dichiarato: "Quando un ristorante non vuole giudizi lo togliamo e passa sull’elenco telefonico”. Cosa avrebbe dovuto rispondere? Forse bisogna creare una sezione a parte della Guida per chi non vuole essere giudicato? Facciamone una tutta d'oro per il Maestro, per fare pendant col risotto...

venerdì 21 novembre 2008

Rimandato Scabin, a caccia di commenti sulle Stelle

Scabin deve attendere. Non sto bene, quindi oggi pigiama, ciabatte e riso in bianco. Andrò al Combal.zero venerdì prossimo... Ne approfitto per fare un giro sui food blog e leggermi un po' di commenti sulla nuova Guida Michelin. E' sempre divertente, fa tanto nazionalpopolare e tira fuori il meglio e il peggio dell'italianità. C'è Marchi arrabbiato per l'apertura del Tg1 su Raspelli che critica Cracco, anzichè sulla Guida Michelin, c'è Bonilli che intitola "Incomincio da due" per sottolineare l'avanzata delle due stelle e la possibilità che qualcuno vada per la terza, c'è l'Espresso che riporta l'ardua sentenza dei curatori della guida: “Abbiamo analizzato i ristoranti candidati a passare alle tre stelle - spiegano i curatori - ma nessuno ci ha dato per ora le garanzie sufficienti. C’è invece una forte spinta di giovani e bravi cuochi che stanno crescendo”... E come sempre c'è la gente comune che critica, che è contenta perchè il ristorante preferito ce l'ha fatta o che è scandalizzata perchè Vissani tre stelle non ce le ha. Poi c'è la polemica su Marchesi, la solita rivalità con la Francia, la sorpresa per Niki Romito... se avete tempo, c'è da divertirsi!

giovedì 20 novembre 2008

Nuova Michelin, a Scabin due Stelle

Domani metterò piede per la prima volta al Cobal.zero [http://www.combal.org/tavola.htm] di Torino, giusto in tempo per festeggiare le due stelle Michelin. La presentazione della guida 2009 non ha riservato molte sorprese. Sono contento per La Gazza Ladra [www.ristorantelagazzaladra.it/] di Modica: si merita veramente la stella, sia per i piatti che per il servizio. E il posto è incantevole con una vista che viene voglia di trasferirsi in Sicilia... Sotto le novità rispetto all'edizione precedente. Seguirà nei prossimi giorni il solito dibattito su discriminazioni, francesismi e colpi subiti dal Bel Paese.
Tre stelle
: le solite 5 (in Francia sono quasi 30!) Due nuove stelle: 8 L’Ulivo - Capri (NA) La Peca - Lonigo (VI) Trussardi Alla Scala - Milano (MI) Combal.Zero - Rivoli (TO) Il Pagliaccio - Roma (RM) Torre del Saracino - Vico Equense (NA) Uliassi - Senigallia (AN) Rivisondoli (AQ) - Reale.
Nuove stelle (1): La Parolina - Acquapendente (VT) Bacco - Bari (BA) Claudio - Bergeggi (SV) Pappacarbone - Cava de’ Tirreni (SA) Anteprima - Chiuduno (BG) Agrodolce - Imperia (IM) Chalet Mattias - Livigno (SO) Il Cantinone - Madesimo (SO) Stube Hermitage - Madonna di Campiglio Novecento - Meina (NO) Casa del Nonno 13 - Mercato San Severino (SA)I nnocenti Evasioni - Milano (MI)Tano Passami L’olio - Milano (MI) L’Erba del Re - Modena (MO) La Gazza Ladra - Modica (RG)Quintessenza - Monica del Garda (BS) Cafè Quinson - Morgex (AO) Stafler - Mules (BZ) Palazzo Petrucci - Napoli (NA) Donatella - Oviglio (AL) Cà Matilde - Quattro castella (RE) Bibendum - Remanzacco (UD) Imago (H.Hassler) - Roma (RM) Acquilina Hostaria in Roma - Roma (RM) Due Colombe - Rovato (BS) Righi LA Taverna - San Marino (RSM) Auner Hof - Sarentino (BZ) A’ Spurcaciuna - Savona (SV) La Montecchia - Selvazzano Dentro (PD) Marennà - Sorbo Serpico (AV) La Capinera - Taormina (ME) Vesta - Tivoli Al Caval - Torri di Benaco (VR) La Passion - Vandoies (BZ) Piccolo Principe - Viareggio (LU)

Carpaccio o sushi?

Ieri ho pranzato al Cuore e Ombra, il ristorante giapponese in piazza Garibaldi, a Parma. Ottimo il sushi, buoni i californiani (con gamberi cotti, avocado e maionese), tutto bello anche da vedere. Ma alla fine, pur amando la cucina giapponese, quello che preferisco è sempre il carpaccio. Quando il pesce è buono un filo d'olio è più che sufficiente. Riso, wasabi, soia non aggiungono nulla a un pesce freschissimo tagliato sottile sottile. Ho mangiato sushi e sashimi a Tokio e la qualità è fuori discussione, così come l'abilità nel prepararlo e servirlo. Ma i gamberi crudi a Gallipoli mi piacciono di più... sarà merito del sole, o colpa del mio Dna... Da provare: Ristorante La Puritate - Via S. Elia 18 - Gallipoli vecchia.

mercoledì 19 novembre 2008

Poco è buono, tanto no?

Leggo su Papero Giallo [http://blog.paperogiallo.net/] un elogio al "poco ma buono". Stefano Bonilli sostiene che "invece di portarti dieci assaggi gli chef dovrebbero puntare a dartene un paio ma indimenticabili". E dieci indimenticabili, no? Meglio poco ma buono che tanto e mediocre: su questo siamo d'accordo. Ma se è buono e tanto... che male c'é? Se mi servono 10 piatti fantastici posso sempre tirare fuori il mio bloc notes e prendere nota per non dimenticarli. Oppure prendere un pasticcone di fosforo prima del pranzo.

martedì 18 novembre 2008

« le nouveau est arrivé ! »

E' l'artista francese Ben Vautier [http://www.ben-vautier.com/] che ha firmato il nuovo logo del Beaujolais Nouveau che sta per essere stappato giovedì 20 novembre in 110 paesi del mondo. Come da tradizione il novello francese si aprirà il terzo giovedì del mese di novembre a mezzanotte. Feste ovunque, all'insegna della leggerezza e del "fruttato". Quest'anno il Beaujolais dovrebbe rasentare la perfezione perchè - dicono gli esperti - non c'è stato nessun capriccio atmosferico: il tempo ha regalato 3 settimane intense di sole e nessuna goccia d’acqua. Condizioni ottimali per questo vino esuberante, ma non troppo aggressivo, gustoso e spensierato.

Fuori tema: W Penelope Cruz

Oggi non si parla nè di cibo, nè di viaggi, ma di film. In realtà l'ultimo film di Woody Allen un po' un viaggio lo è. Non solo nelle paure e nell'inconscio dei protagonisti, ma anche a Barcellona, una città che diventa lo stereotipo della libertà europea vista con lenti newyorkesi. Woody Allen mitizza ogni angolo della città fino a renderla come la sua adorata Mela: un concentrato di emozioni, stimoli, paure, piacevoli contraddizioni. Penelope Cruz fa venire la pelle d'oca dalla prima all'ultima scena. Sensuale come le bollicine di un calice di Cava fa venire voglia di piantare moglie e figli e di fuggire verso mete lontane dove cade il limite tra allucinazione e realtà. Cibo e vino stanno sempre sullo sfondo come un afrodisiaco. Non ho riconosciuto nemmeno un ristorante (un po' che non vado a Barcellona), ma... intanto che ci sono, ve ne consiglio uno: Los Caracoles (Calle Escudellers 14), vicino Las Ramblas. Difficile incontrare Penelope Cruz e Scarlett Johansson... ma il resto c'è.
p.s.: il film lascia l'amaro in bocca, quella sensazione agro-dolce che spinge gli uomini a fare scelte radicali, spesso le migliori. Voi da che parte state? Entrambe?!

lunedì 17 novembre 2008

Il proprio viso stampato sulle lattine di Pepsi sembra essere il sogno di molti. Si chiama Be the Face [http://www.pepsi.it/betheface/] il nuovo concorso che sceglierà i 32 volti che saranno stampati su tutte le lattine di Pepsi del 2009. L'idea di prendere una lattina dal frigo e di trovarci stampata mia suocera mi fa rabbrividire. Abbiamo tollerato l'Isola dei famosi, siamo diventati facebook addicted, abbiamo aperto blog per scaricare nervi e creatività... ma lasciateci bere la nostra coca in pace. Un altro buon motivo per rimanere fedele a Coca Cola...

La montagna vera dell'Alta Badia

Sta per uscire (il 20) il numero di dicembre di Panorama Travel. Il mio pezzo Italia Dop è sull'Alto Adige. Ci sono stato in agosto e sono stati tre giorni intensi e stupendi con un cielo meravigliso e un'aria leggerissima della quale mi ero ormai dimenticato (profumi e ricordi di settimane bianche nel periodo dell'Università). L'Alta Badia è una terra magica intrisa di spirito ladino dove l'anima montanara e quella mondana vivono fianco a fianco senza litigare. Un posto dove ci si sente davvero in montagna, anche nei ristoranti stellati e negli hotel lussuosi di Corvara. Diverse le tappe del mio percorso tra La Villa, Badia, San Cassiano, La Val e Corvara. Oltre ai Masi (che spettacolo!) e ai negozi di prodotti tipici (un po' standardizzati, ma ricchissimi) ho avuto modo di cenare anche nelle stelle Michelin che punteggiano la valle: La Siriola [http://www.siriolagroup.it/home/] e il St. Hubertus [http://www.rosalpina.it/dining_hubertus_i.htm] a San Cassiano e la Stüa de Michil [http://www.hotel-laperla.it/ristorante_i.htm] a Corvara. Senza nulla togliere agli altri due, il St. Hubertus è quello che ho sentito più mio. Elegante, propone una tradizione non urlata all'insegna della sobrietà. Ci tornerei, soprattuto per il foie gras.

Smezzare con il buono day

L'eterno dilemma se sono i posti tristi a fare la gente triste o viceversa si ripete ogni lunedì mattina quando il pranzo coi colleghi diventa il tuo destino. Quando i buoni pasto sono la tua unica arma. E quando il tuo vicino guarda se ordini la birra perchè poi bisogna smezzare. Lunedì il cibo è un rito che si condivide con fatica perchè il giorno prima è stato idolatrato e sublimato in sentimento e famiglia. A volte anche un'insalata con la rucola ti può mandare in crisi, soprattuto se la paghi con i buoni day...

venerdì 14 novembre 2008

A Calenzano i Cosméoli

In bocca al lupo all'amica Rosanna per l'ennesima iniziativa in quel di Calenzano (FI). Dal 22 al 30 novembre si terrà a Calenzano la 13ª Fiera dell'Olio Nuovo e dei Cosméoli, una linea wellness di quattro oloecosmetici (sapone, shampoo, latte per il corpo e sali da bagno) a marchio ATC (Associazione Turistica di Calenzano). I Cosméoli sono stati lanciati un paio di anni fa e tenuti a battesimo dalla showgirl Barbara Chiappini. La cosa bella è che questo piccolo comune (un borgo medievale che merita una visita) è diventato imprenditore di sè stesso promuovendo il suo olio. Info sulla manifestazione e sui prodotti: http://www.atccalenzano.it/

Cialde del caffè

Oggi è una giornata bigia senza alcuno stimolo. La cosa più entusiasmante è tirare fuori dal mio cassetto la cialda Illy (tostatura media; quello più forte per me sa di strinato) e bere un buon caffè. Solo da alcuni giorni non sono più costretto ad avvelenarmi con la macchinetta "statale" e la triste chiavetta da caricare... ed è sparito anche il mal di stomaco. Sarei curioso di sapere quale varietà di caffè utilizzano i distributori automatici, se l'effetto "sabbiato" è voluto o è un male necessario e soprattuto se qualcuno si è mai preso la briga di analizzare quella porcheria. Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è... opsss mi sa che ho sbagliato pubblicità. Ho bisogno di un altro caffè. [le cialde Illy]

giovedì 13 novembre 2008

Mense a rischio

Se vi chiedete come mai si mangia così male nelle mense la risposta è semplice e ce la danno oggi Angem e Ancst, ovvero l'associazione nazionale gestori mense aderente a Fipe e l'Associazione nazionale delle cooperative di servizi aderente a Legacoop. Il cibo in mensa fa (mediamente) schifo perchè le gare d'appalto per la ristorazione collettiva guardano solo al prezzo minimo; è questo l'unico parametro ad essere giudicato. Secondo i calcoli Fipe, corrisponde a 4,60 euro il prezzo medio di un pasto completo fornito da un servizio mensa. Al nord 4,60 euro non bastano nemmeno per un panino e un caffé al bar. Saranno felici i genitori degli oltre un milione di alunni delle materne e 860 mila delle elementari per i quali il pasto in mensa rappresenta quello principale della giornata... Ansa sulle mense

mercoledì 12 novembre 2008

Viva la manna

Alitalia mi ha lasciato ancora a piedi. Meno male che c'è il buon vecchio treno a riportarmi a casa. Ieri sera allo Sheraton la vera star del Premio del Gusto della Stampa Estera è stata (non il nutrizionista Calabrese) Giulio Gelardi, uno dei 50 contadini che nelle Madonie continua a raccogliere la manna. Fino a ieri non sapevo nemmeno cosa fosse questa manna. Ora ne so anche troppo dato che Giulio ci ha illustrato nei minimi dettagli i pregi e le virtù di questo liquido che si ottiene incidendo il frassino [http://www.ilfrassino.it/ ] con mille aneddoti biblici e non. La manna, ormai in via di estinzione, è un dolcificante adatto ai diabetici, un blando lassativo, un integratore di sali minerali, un prodotto che fa miracoli anche come cosmetico. Essere allo Sheraton a Roma (catena anonima in un posto glaciale come l'Eur) a idolatrare l'operato dei contadini siciliani mi ha lasciato un po' perplesso. Tra un volo e l'altro ci mettiamo in mezzo un contadino siciliano, fa chic e non impegna e... ci fa sentire tanto paladini della biodiversità. Sbaglio?

martedì 11 novembre 2008

Premio del Gusto a Roma

Sono allo Sheraton a Roma per il Premio del Gusto: i corrispondenti esteri assegnano un riconoscimento alle realtà italiane che hanno brillato per qualità e valore nell'enogastonomia. L'Associazione Stampa Estera in Italia [http://www.stampa-estera.it/ ] è la più grande organizzazione di corrispondenti esteri nel mondo. Una fauna strana, molto pittoresca e divertente. Sono più di 800 i media rappresentati e coprono 54 paesi nel mondo. La realtà è che chi arriva a Roma prende subito il meglio e il peggio che la città può offrire... il risultato è esplosivo. Da provare le tombolate natalizie alla sede dell'associazione, Verdone ci farebbe un film. Noi all'estero facciamo fatica a naturalizzarci: gli stranieri a Roma ci sguazzano e prendono subito il modo di fare romano. Incominciano a arrivare in ritardo, a diventare un po' "traffichini", a pensare insistentemente alla mezza. La Stampa Estera questa sera assegnerà quattro premi: uno andrà a Giorgio Calabrese "per il suo impegno di nutrizionista e per le proposte della dieta etico sociale apparse sul Corriere della Sera"...

Loison, è arrivato Natale

Ieri sera ho aperto il primo panettone. E ho continuato a mangiarlo senza sosta fino a questa mattina. Il panettone Loison [http://www.loison.com] è un capolavoro di morbidezza. Classico, basso, "scarpato"(tagliato in superficie a mano con il taglio a croce) ha una pasta soffice e profumata ricca di scorze candite di arancia, cedro, uvette. Ho provato la variante al mandarino, mai assaggiato niente di simile. Non avevo mai tradito il pandoro...

lunedì 10 novembre 2008

La cena al Met vista dal New York Daily News

Howard Kissel ha cenato con me giovedì sera al ristorante del Metropolitan Opera di New York.
Per chi ha letto il mio post può essere interessante leggere anche il suo: http://www.nydailynews.com/blogs/culture/2008/11/verdi-parma-plotkin.html.
Certo, farsi chiamare "the cultural tourist"...

sabato 8 novembre 2008

Spiedone brasiliano nella Grande Mela

Sto guardando le nuvole dal finestrino. Sono sudato come Bonolis, ho preso l’aereo al volo correndo come un disperato. Ho volato da Newark (buona scelta, è meno snervante del JFK) via Parigi e arriverò a Malpensa alle 11. Odio Charles de Gaulle: credo sia l’aeroporto peggiore del mondo con attese inutili, gente scortese e un codice tutto francese che poco si addice al villaggio globale. Comunque ce l’ho fatta e arriverò a casa per l’ora di pranzo. A proposito… ieri ho provato un ristorante sudamericano sulla quarantanovesima, la Churrascaria Plataforma [http://www.churrascariaplataforma.com/]. Enormi spiedoni brasiliani con un manzo da Oscar e una caipirinha da svenire. Il locale è molto grande - meglio per una cena tra amici che per un appuntamento a due - il cibo è gustoso, le quantità impressionanti e in sala abbondano i sorrisi.
Un posto da non mancare per i carnivori affamati. Prima di andare a pranzo ho fatto shopping andando su e giù per Manhattan con una collega che è stata 16 volte a NY negli ultimi 3 anni. Credo che mia moglie sarà contenta perché l’ho riempita di regali…Chissà se Obama riuscirà in tempi brevi a fare uscire l’America dalla crisi…il mondo sarà un posto migliore, ma noi europei faremo meno shopping a New York. Cinico? ;-)

venerdì 7 novembre 2008

Alfredo ha perso la sua storia....

Ieri sera ho vissuto tre esperienze in un colpo solo. Prima, vedere il MET Opera al Lincoln Center. Deludente: un tentativo mal riuscito di fare sembrare antica una struttura degli anni '60. Con un tocco di volgarità (la moquette rossa e le lampade appese al muro sono kitch da morire) e con quel finto rétro che fa sentire gli italiani così europei, così "radicati". Mi immaginavo uno struttura nuova, ma contemporanea, senza loggioni, leziose scalinate e tutto il resto. E anche il ristorante Gran Tier Restaurant [www.rapatina.com/grandTierMetOpera ] è cafone nel senso più autentico della parola. Si apre sul teatro e la gente ti guarda pensando quanto hai speso per mangiare là.... e - la classe non è acqua- il dessert lo servono nela sala ristorante tra il primo e il secondo atto, aspettando che schiatti Violetta. Divertente leggere i testi sullo schermo: "libiamo" e "croce e delizia" assumono contorni indefiniti che fanno sorridere. Viene spontaneo chiedersi come mai non si possa scegliere la lingua originale dell'opera... Al Gran Tier Restaurant hanno organizzato una cena speciale per celebrare l'Emilia-Romagna, terra di Giuseppe Verdi. Insieme a Prosciutto di Parma e Parmigiano-Reggiano c'era l'aceto balsamico, non tradizionale, ma di buona qualità. Niente da dire sul menu, semplice, gustoso: è piaciuto tanto agli americani che amano stare leggeri prima dell'opera: prosciutto e fichi, pere e parmigiano, risotto "Violetta" in bianco con i funghi. Dopo l'esibizione, il p.r. del Met ci ha portato dietro le quinte e abbiamo incontrato Alfredo (l'unico italiano, ovvero l'unico che sono riuscito realmente a seguire), suo padre e Violetta. E' stato emozionante vedere il backstage di un teatro che ospita 4.000 persone. E incredibile vedere queste 4.000 persone prendere il taxi che arriva in meno di due minuti. Ho consigliato ai colleghi americani di fare un salto al Teatro Regio per capire perchè il MET mi ha deluso. Chi è abituato alla polvere di 200 anni non respira bene in un teatro senza acari...

giovedì 6 novembre 2008

Abitudinari on the road

Alla fine è abitudinario anche chi pensa di non esserlo. Anzichè le ciabatte uso l'aereo, ma tendo a ripetere sempre lo stesso "giro"...
E se sono a Manhattan il lobster roll del Pearl Oyster Bar [www.pearloysterbar.com] lo ordino sempre. Sfoglio il menu, lo leggo, lo rileggo e alla fine scelgo il mitico panino con l'aragosta con il suo pane morbido e la sua maionese delicata e le sue patatine tagliate finissime... E quando esco vado a Magnolia Bakery per la migliore cupcake del Village (e non solo!) [www.magnoliabakery.com ]. E ogni volta ne prendo due per provare un gusto diverso e.... alla fine dico sempre che la più buona resta quella con vaniglia sotto e vaniglia sopra: è perfetta, non occorre aggiungere altro. Ha una crema burrosa che ti scalda il cuore, credo che non ci sia cosa più buona e più porca. E tutti sorridono al primo morso: potrebbe essere usata anche come terapia. Vale la pena andarci solo per il vassoio; così americano, bello bello.

Vietnamita a Tribeca

Arrivare a Midtown alle 5 quando piove è una follia. Clacson che suonano ininterrottamente, donne aggressive che si rubano il taxi, businessmen che passano con il rosso infilandosi nel traffico tra le strisce e i semafori. Sembra che da queste parti l’ombrello sia una perdita di tempo, chi ce l’ha lo usa come arma per farsi strada. Per chi ci abita è il caos, per chi arriva per un paio di giorni è una botta di adrenalina che ti rende felice. Una doccia veloce e si è fatta l'ora di cena: ho deciso di tornare al Mai House
[www.myriadrestaurantgroup.com/maihouse/index.html], venti minuti di taxi dal mio hotel. Il locale era stranamente mezzo vuoto, ma il cibo ottimo, come l’ultima volta che ci sono staato. Insalata verde con mille spezie esotiche e gamberi, riso selvaggio con anatra croccante, rolls con verdure, gamberi e maiale. E’ nella categoria “vietnamese” ma in realtà la cucina è molto fusion con e contaminazioni cinesi, giapponesi e occidentali. A due passi dal ristorante c’è il Tribeca Grand Hotel [http://www.tribecagrand.com/]: mi sono fermato per un drink. C’è molta atmosfera e poca luce in questo nuovo giocattolo di De Niro in quella che è (o era?) una delle zone più trendy della città: Tribeca. Poi a nanna, dopo 20 ore con le scarpe ai piedi.

mercoledì 5 novembre 2008

Obama a Parigi ....Lost in connection.

Paris, le 5 Novembre 2008 - Non sto a tediarvi con una lunghissima catena di inconvenienti che mi hanno portato ad essere a Parigi anzichè a New York. Ieri sono stato costretto a fermarmi qui. La tragedia è stata "mitigata" da una bella passeggiata nel Marais, una coppa di champagne e una cena coi fiocchi alla brasserie Flo [http://www.flobrasseries.com/] . Che... sarà turistica, piena di gente e di confusione, ma... offre sempre delle crevettes sensazionali con un burro e una maionese che ti rimettono in pace con il mondo. A Parigi sembra che Obama interessi meno che in Italia. Non vedo l`ora di arrivare a NY per capire come hanno reagito i newyorkesi.... Il viaggio sarà lungo e appena arrivo mi aspetta una collega per andare a cena insieme a Tribeca.

lunedì 3 novembre 2008

Glocal al MET

Giovedì 6 metterò piede per la prima volta al Metropolitan Opera di New York....niente di più glocal di una cena al Grand Tier Restaurant [www.rapatina.com/grandTierMetOpera] a base di prodotti emilani seguita da una performance della Traviata di Giuseppe Verdi. [www.metoperafamily.org/metopera/season/single/reserve.aspx?perf=9974]. Sarà Fred Plotkin, esperto di musica e di cucina italiana a fare gli onori di casa e a guidare i giornalisti in un percorso in bilico tra cibo, musica e nebbie della Val Padana.

Quella Mela spaccona di una volta....

Ci sono cose che ti fanno sentire al centro del mondo. Come arrivare a Time Square il 4 novembre, l'Election Day. Ero a NY quando l'Italia ha vinto i mondiali di calcio, spero di festeggiare anche la vittoria del primo uomo nero alla Casa Bianca. La politica non mi ha mai entusiasmato, ma questa volta ci credo davvero. Gli americani hanno perso la loro aria spavalda, c'è bisogno di un cambiamanto radicale per fare tornare loro la voglia di essere i primi. Non hanno storia, (spesso) non hanno gusto, devono tornare almeno ad essere gli "spacconi" di sempre, quelli che dividono il bene dal male negli action movie... Quando arrivo a NY ho sempre l'imbarazzo della scelta. Qui, più che in qualsiasi altro luogo, mangiare è un'esperienza antropologica: uscire a cena non significa solo mangiare, ma entrare a far parte di un gruppo. Dimmi dove mangi e ti dirò chi sei... un po' come per i vestiti che indossi, il telefonino che usi, le scarpe che porti ai piedi. La Zagat mi dà un delirio di onnipotenza e non so mai da che parte girarla. Ma ci sono delle tappe che non mancano mai...